Qualche giorno fa mi sono interrogata, su Instagram, su come venisse intesa la creatività (e ho lanciato, su questa tematica, qualche story).

Questa domanda mi è sorta perché spesso, quando pubblico disegni, collage o i miei DailyJournal, mi viene detto “wow che fortuna che hai, sei così creativa!”.

Io rispondo e chiedo sempre: “perché pensi di non essere creativ*?” e spesso la risposta è “non so neanche tenere una matita in mano!

Sono mesi che mi interrogo su questa cosa, arrivando alla profonda e personale conclusione che:

  1. la creatività è innata e tutti siamo creativi
  2. la creatività si può allenare
  3. la creatività è in tantissime cose, così come lo è l’arte 

L’arte, infatti, non è solo in un quadro, in una scultura o in una fotografia.

Arte e creatività sono anche nel cibo, nella musica, in tantissimi lavori, anche quelli considerati non “creativi”. Se vogliamo spingerci oltre, per capire ancora meglio il concetto di creatività, possiamo affermare che anche mettere al mondo un bambino, è creatività. E anche dire una bugia lo è. Eccome se lo è!

Cosa mi è stato risposto su Instagram, alla domanda “che cos’è la creatività per voi?”

Succede spesso, però, di sentirsi privi di creatività in diversi ambiti della vita, ma penso che la creatività si possa “allenare”, come un muscolo. Con la differenza che allenare la creatività, a mio modesto parere, è più divertente 😀

Prima di tutto, credo sia necessario fare un po’ di spazio. Non solo sulla scrivania, ma nella propria mente. 

Poi, provare a pensare fuori dagli schemi o “fuori dai bordi” (ahimè, siamo vittima in questi anni di grande appiattimento, anche del pensiero). Detto da me fa un po’ ridere: Miss Brava Bambina, che da sempre “strappa lungo i bordi” (cit. Zerocalcare), non si arrabbia mai ma dentro viene divorata dal mostro della rabbia (anche se ora posso parlare un pochetto al passato) che fa a cazzotti con l’ansia che la pungola costantemente. Un casino, insomma. Potete quindi immaginare quanto sia stato facile per me fare spazio :’)

Ognuno ha il proprio allenamento alla creatività: la lettura, gli scarabocchi, correre, uscire a fare foto dandosi un tema preciso da rispettare, disegnare, scrivere…

Avete notato che più lo fate, più lo vorreste fare e più si crea spazio dentro di voi? Avete fatto caso al fatto che creatività richiama altra creatività?

Io l’ho notato (con il tempo, quando ho iniziato ad ascoltarmi davvero), e quando mi sento un po’ a terra provo a pensare a quel “fuoco” che mi si accende quando richiamo la mia creatività. Impetuoso, un po’ come entrare in trance. 

Come dice la mia cara amica Carlotta, è un segno che questo flusso di coscienza fuori controllo arrivi proprio all’inizio della Primavera, la stagione secondo me più creativa dell’anno, quando la natura torna a fiorire dopo il lungo torpore invernale.

Ecco, sì, finalmente mi sento un po’ Primavera anch’io.

Finalmente perché per un po’ di tempo mi sono sentita priva di ogni forma di creatività e, per chi fa un lavoro come il mio (fotografia, scrittura, comunicazione), potete immaginare la difficoltà. Ho impiegato tutte le mie forze per mantenere un barlume di creatività lavorativa. I progetti personali, che sono sempre stati quelli che mi hanno alimentato, fatto sentire viva, sono invece stati accantonati quasi completamente. Mi sentivo incapace di creare, di pensare, di innovare e di rinnovarmi, a tal punto di temenre davvero di non avere più nessuna forma di creatività.

Dopo un luuuungo percorso (che non è ancora terminato, per fortuna!), tante domande e a volte poche risposte, ho capito quanto ho scritto sopra: che ognuno ha un fuoco creativo, basta scegliere la legna giusta e saperlo accendere.

Mi piacerebbe raccontare tutto ciò che mi ha “aiutato” in questi anni, nel frattempo ecco un libro che mi sta piacendo molto e sta accendendo in me parecchie lampadine.

Nel frattempo, buona Primavera a tutt*!

Foto di copertina: una pagina del mio #DailyJournal, strumento che mi ha aiutato moltissimo in questi anni ad allenare la creatività, anche quando la sentivo un po’ sfuggente.

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